Partiti come bolle di sapone

Cronaca

5 maggio 2012
Nel Paese del tutto e del nulla più i proclami sono roboanti più si sgonfiano come bolle di sapone.

IL TUTTO (in ordine di chi l'ha sparata più grossa)
- “Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato” ha promesso Angelino Alfano qualche giorno fa. “Vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà finanziare le nostre idee” ha aggiunto sull'onda dell'entusiasmo. Un partito a stelle e strisce? Con tutto il rispetto per il delfino Alfano: se non ci è riuscito nemmeno Silvio Berlusconi... Infatti nel Pdl (soprattutto da parte degli ex An) volano gli stracci all'idea.
- Pier Luigi Bersani ha tuonato: “Dimezziamo subito il finanziamento pubblico ai partiti”. Ma anche nel Pd sono piovuti i distinguo. Uno su tutti, quello del tesoriere Misiani che al Fatto quotidiano ha confessato come, senza la rata di luglio, il partito sarebbe in difficoltà avendo speso i soldi prima di averli incassati.
- Pier Ferdinando Casini: “Improrogabile la riforma dei partiti, corsia di assoluta priorità”.

IL NULLA
E' andata a finire che il decreto sulla riforma del finanziamento dei partiti è svanito in un batter di ciglia, che la “corsia legislativa preferenziale” (approvazione in commissione senza passare dall'Aula) è andata a farsi benedire, che i tecnici della Camera hanno bocciato la proposta di ABC (Alfano-Bersani-Casini). E che – ciliegina sulla torta – tutto è stato rinviato a dopo le amministrative. Nel frattempo, a disbrigare la pratica è arrivato il nuovo che avanza: Giuliano Amato.

DATECI LA VIA DI MEZZO
Non che l'Italia dei problemi veri – tasse, crisi, servizi scadenti – resti sveglia la notte per la mancata riforma dei rimborsi elettorali, però, messi come sono messi, i partiti dovevano arrivare alle elezioni quantomeno con una bozza condivisa (veramente) di riforma. Sarebbe stata una questione di decenza.

SPUNTI
Anche a chi non crede agli squilli di tromba dell'antipolitica fa venire l'orticaria l'idea che in luglio arriverà la penultima delle 5 tranche dei 500 milioni di rimborsi elettorali frutto delle ultime Politiche. Ricordiamolo ancora una volta: per la campagna elettorale del 2008, i partiti hanno speso solo un quinto dei finanziamenti ricevuti. Onestà vorrebbe che si cominciasse quindi a ridurre gli introiti sulla base delle note spese.
Proposta de lavoce.info: costituiamo un fondo ottenuto moltiplicando il costo realistico di spesa (quindi prendendo a parametro quanto spendono in media i partiti) per il numero di voti effettivamente ricevuti.
No al tutto, no al nulla, solo un po' di verità.

Twitter@marcellacocchi
marcella.cocchi@quotidiano.net

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