Prove di Vaffa Repubblica

Cronaca

8 maggio 2012
 

Il primo turno delle elezioni comunali ci consegna una nuova fotografia dell'Italia. Ecco a voi la Vaffa repubblica.
Proprio come nel 1996. Allora tutti sottovalutarono la Lega che infilo' risultati elettorali a due cifre. Oggi tutti sono invece pronti a relegare nell'antipolitica i successi del Movimento a 5 stelle. Senza considerare che dove i grillini siedono già nelle assemblee elettive (per esempio in Emilia Romagna) hanno dimostrato di saper fare un'opposizione lontana dai toni offensivi del loro guru. Piaccia o no, bisognerà fare i conti con i loro risultati sbalorditivi. Il piu' eclatante a Parma: ballottaggio con quasi il 20%. Ma anche con un risultato simbolico come l'elezione del primo sindaco grillino, ironia della sorte proprio nella Sarego (Vicenza) sede del parlamento padano. E qui si arriva a un altro spunto di riflessione. Il popolo del Vaffa, che finora aveva preso voti pescando tra i delusi del centrosinistra, in questa tornata elettorale sembra davvero aver fatto razzia tra gli scontenti di centrodestra, soprattutto della Lega. Lega che, infatti, flirta (ricambiata) con i nuovi rivali, invocando la collaborazione tra il vecchio e il nuovo partito della protesta. Basti pensare che nella Verona tosiana i 5 stelle si attestano al 9%, a Genova per poco non sono finiti al ballottaggio con Marco Doria, mentre perfino a Palermo piazzano un ottimo 4%.

Nella Vaffa Repubblica, poi, non c'è più posto per il centrodestra. L'era del duo Berlusconi-Bossi e' out. Le camicie verdi non controllano più nemmeno Cassano Magnago, il paese natio del Senatur. Le roccaforti lombarde non sono più roccaforti (comprese Monza e Como). Si salva solo la Lega del Veneto, quella di Zaia e di Flavio Tosi, l'ariete maroniano che ha stravinto innanzitutto contro i bossiani del suo partito. L'ex militante di estrema destra che ama definirsi un "pragmatico" ancor prima che un leghista (e infatti nella sua citta', Verona, ha saputo conquistare dai pensionati ai transfughi del Pdl, dall'associazionismo cattolico ai rutelliani, per finire con attestati di stima perfino di personaggi del centrosinistra).

Oltre all'atteso tracollo leghista, forse impressiona di più la batosta di un Pdl che non solo risulta in svantaggio in tanti ballottaggi (riconquistando al primo turno solo Lecce e Gorizia) ma che si piazza addirittura al terzo o quarto posto in molte realtà, con risultati imbarazzanti, a una cifra, in città precedentemente azzurre come Parma, Lucca, Palermo. La verità e' che su Angelino Alfano pende già l'avviso di sfratto dei colleghi. Il tutto mentre Silvio Berlusconi si sollazza in Russia con l'amico Putin. La sua creatura affonda come la Costa concordia e il Cavaliere che fa? "Non ha la minima idea di cosa fare" confessa Giuliano Ferrara, che l'ex premier conosce molto bene.

Di certo c'e' che l'Italia del Vaffa e' un Paese un po' piu schizofrenico. La volatilità del voto al primo turno (con le migliaia di liste civiche e civetta di queste amministrative) non consente più di dividere il Paese in zone rosse o azzurre o verdi. I ribaltoni sono tanti, e non solo a vantaggio di un Pd che tiene si', ma solo se paragonato allo tsunami degli altri. Un Paese, che, tra l'altro, sembra voler mandare un messaggio molto preciso alla maggioranza che sostiene Mario Monti  - dicasi per inciso, il Terzo polo e' praticamente non pervenuto - cioè questo: la pazienza verso i partiti e la politica della casta e' finita. 

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Marcella.cocchi@quotidiano.net  
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