C'è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui la questione femminile, delle donne nella società e delle mamme al lavoro, rimbalza all'attenzione dell'opinione pubblica. La settimana appena passata fornisce alcuni esempi lampanti.
La politica non deve dire, come ha fatto la ministra Elsa Fornero forse pensando di dare chissà quale contributo alle pari opportunità, come gli uomini debbano comportarsi tra le mura domestiche. E non perché la gestione familiare non sia sbilanciata (il 71,3% del lavoro familiare delle coppie è a carico delle donne, conferma l'Istat). Ma perché non e' questa la sfera di intervento della politica. Che dovrebbe considerare una priorità per la modernizzazione del Paese l'aumento esponenziale dei posti negli asili nido (con orari più flessibili), l'offerta di lavori part time (magari solo a tempo) per chi lo richieda, servizi sociali più efficaci per anziani e, in generale, politiche e sgravi fiscali maggiori per le famiglie (siano esse di sposati oppure no). Questo e' il punto. Questi sono gli ostacoli da rimuovere, queste le opportunità da offrire. Come poi le coppie intendano dividersi i 'compiti a casa' e' affare privato, frutto di scelte personali, condizioni economiche, scolarizzazione e soprattutto della mentalità sedimentatasi appunto dai tempi delle caverne, per citare la Fornero.
Altro capitolo che, opinione personale, trovo molto irritante. Care femministe, care sindacaliste e politiche di destra e sinistra, non e' attraverso l'assegnazione per legge di posti di comando al femminile che scatterà la rivincita. Se mai e' - anche qui - la rimozione degli ostacoli che non consentono di premiare il merito in gonnella. Il via libera della Camera alla doppia preferenza di genere nel voto dei consiglieri degli enti locali non ha senso semplicemente perché esistono politici bravi e politici incapaci, politici che hanno idee rappresentative e politici che non rappresentano nessuno. Cosa c'entra il genere? Che razza di stupida conquista e' la quota di lista?
Terzo punto, l'ormai ultra discussa copertina del Time con la mamma che allatta il figlio di tre anni e il titolo choc "Sei abbastanza mamma"? So che dietro a questa impostazione ci sono rispettabili teorie sociologiche ma a chi propende per le suddette vorrei chiedere: e voi, abbastanza mamme, siete anche abbastanza donne, abbastanza lavoratrici realizzate e anche abbastanza equilibrate?