Da Siena e da Cantù arrivano segnali poco incoraggianti

Basket

5 febbraio 2013
Non tira una bella aria a Siena, dove l’inchiesta sul Montepaschi inevitabilmente si fa sentire sul club di basket. Già visitata dalla guardia di finanza a metà dicembre, nell’ambito di un’indagine su presunti pagamenti in nero ai giocatori, la Mens Sana finisce in prima pagina per gli strascichi dello scandalo bancario: succede quando l’acqua che fa crescere una pianta proviene da una fonte che i giudici ritengono inquinata. Al tempo e soprattutto ai magistrati dire se e quanto possa esser coinvolto lo sport targato Mps: ad azzardare previsioni o giudizi, non importa se figli di antipatia o di sudditanza, adesso si rischia solo la figuraccia.
Aspettando chiarezza, si tace. Resta ovviamente a bocca chiusa la squadra, che intanto ha perso per la prima volta nella Top 16 di Eurolega, mentre la società ha scelto di non farsi vedere alla presentazione della Final Eight pur essendo la detentrice della Coppa Italia: sia stato per il polverone che la circonda o per una delle tante beghe da cortile che squassano la Lega, non è comunque un bel segnale.
Di segnali preoccupanti se ne registrano altri: ad esempio, Cantù, l’altra finalista della passata stagione, costretta a spedire in Turchia il suo giocatore più forte, Markoishvili, per dare ossigeno alle proprie casse. Mossa fatta controvoglia, dal club e dal giocatore, mossa figlia di un momento in cui gli sponsor faticano a rispettare gli impegni e i costi di gestione non strizzano certo l’occhio ai dirigenti. Funziona così quasi dappertutto e stupisce che ancora ci sia chi ragioni come vent’anni fa, quando si contava su ben altri tesoretti e andare sul mercato non solo era una scelta comoda, ma pagava pure. Oggi si paga e basta, fin troppo a quel che si vede: a parte Lakovic, per il buon passato che l’accompagna, in cinque mesi non sono certo sbarcati stranieri che valgano il prezzo del biglietto, nonostante ci sia stato chi, come Biella, Avellino e Pesaro semifinalista un anno fa, abbia fatto due campagne acquisti per restare agganciato alla salvezza. Intesa come risultato sul campo: c’è infatti chi, come Montegranaro, non guarda solo alla classifica, ma alla sopravvivenza.
Alla fine il vero colpo di mercato è stato far uscire il capitano azzurro Mancinelli dallo stato di disoccupazione: se qui, come nel calcio con Balotelli, continuano a far notizia gli italiani di ritorno, sarà il caso di ragionarci sopra.
La frase della settimana. «Manca il risultato di Bologna perché il sito non si aggiorna» (Alberto Pancrazi, da Tuttobasket, conferma che anche le tecnologie ormai voltano le spalle al basket).

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