Varese ricicla il bulgaro Dejan Ivanov, finito in castigo in Lituania: ai brutti che sono già in circolazione si può aggiungere qualche cattivo. Milano, dopo aver fallito col rock di Hendrickx, che appena ha cambiato aria è diventata musica divina, ci prova col Pops: oltre che la sua squadra, Mensah-Bonsu dovrà far diventare da scudetto anche se stesso. Sassari si fa tentare dal talento di Sani Becirovic, reduce dall’avventura in Iran: tranquillo, qui è decisamente più facile. Cantù pensava a Kaukenas, a distanza di un decennio: scelta giusta, in questi anni era calato meno lui del nostro campionato. Si va sull’usato sicuro: grandi manovre, ma con il freno a mano tirato.
E ancora. Siena aggiunge Christmas, sperando che sia davvero Natale: rilanciare uno scarto di Ettore Messina resta una sfida affascinante. Roma sta alla finestra, ma non si sottrae al gioco di fine stagione regolare: ha già fatto sapere che «non ci faremo sfuggire l’occasione se troveremo un giocatore adatto», forse perché gli inadatti è meglio lasciarli agli altri. In attesa di notizie da Venezia, ancora troppo impegnata a guadagnarsi i playoff per guardarsi intorno, l’unica a non aggiungere giocatori in vista delle finali è Reggio Emilia: chissà che la ricetta Menetti di dar fiducia a un gruppo costruito bene dall’inizio non finisca per sfornare il piatto più ricco.
Stranieri che vengono, stranieri che vanno: qualcuno prima dei termini stabiliti. Biella già retrocessa saluta Pinkney, Pesaro già salva lascia andare Kinsey: è una vecchia usanza che consente di far respirare i bilanci, con tanti saluti a chi sostiene che a falsare i campionati sia soltanto Sabatini perché dà più spazio agli italiani (e magari fa ritornare gli americani che scappano senza permesso). Per questo la Federbasket stringe i bulloni, incattivendo i controlli sui club e, a breve, anche le garanzie per iscriversi. Si promette attenzione anche ai cosiddetti contratti di immagine, nonostante si faccia di tutto per non dare un’immagine migliore. Vedi in Lega, dove a capo dei revisori dei conti è stato messo il fratello del presidente di Sassari. Vedi in federazione, dove uno dei consiglieri è il padre del broker che non ha mai perfezionato l’acquisto di Caserta, vicenda sulla quale è in corso un’inchiesta federale. In entrambi i casi, non trapela il minimo imbarazzo. Padri, figli, fratelli: ci era stato promesso un basket formato famiglia, forse abbiamo capito male.
La frase della settimana. «Scariolo mi ha chiesto intensità, difesa, rimbalzi, presenza e personalità» (Pops Mensah-Bonsu, nuovo centro di Milano, non rivela che deve anche tirare lo straccio e spegnere le luci della palestra).
Pubblicato su Qs-il Resto del Carlino, il 22 aprile 2013