La maggior parte delle persone ha paura del cambiamento. Anche se non apprezza affatto la sua situazione. Fa un lavoro che detesta, ma lo tiene stretto. Perché c’è la crisi; perché almeno è sicuro (ma spesso non lo è affatto…); ma soprattutto perché se lo lasci non sai se riuscirai a trovarne un altro.
Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova: questo vecchio adagio ha del vero. Ma ha anche del negativo. Perché toglie ogni slancio di cambiamento. E’ il motto di chi si crogiola nella mediocrità. Nel tran tran quotidiano. Nella solita vita senza infamia e senza lode.
Questo tirare a campare vale in tutti i campi. Mentre sul lavoro può avere qualche giustificazione, specialmente in questi tempi di vacche magre, credo ne abbia ben poche in campo sentimentale. Dove spesso si prosegue una relazione per paura. Paura di non trovare più un partner; paura di restare soli. Non parlo solo della – in qualche modo legittima – preoccupazione di chi si trova a gestire un matrimonio in crisi in cui sono coinvolti dei bambini; ma in primo luogo di quegli infiniti casi in cui si rimane in una coppia per inerzia. Per ignavia. Per incapacità di affrontare la vita da soli.
La prudenza è una virtù. La vigliaccheria no. E’ giusto, nella scalata, mollare la presa solo quando ne hai un’altra più in alto; ma è sbagliato avere paura di salire. Perché si crede di non essere capaci. Perché si pensa di non essere all’altezza. O di non avere abbastanza fortuna.
Temiamo il cambiamento. Ma il cambiamento arriverà comunque. Che lo vogliamo o no. Meglio che siamo noi a gestirlo, piuttosto che qualcun altro. O piuttosto che l’incalzare degli eventi. Chi persiste nel volersi rifugiare nell’attuale situazione, benché sia insoddisfacente o addirittura deludente, è come chi si trova nella cacca. Potrebbe uscirne, ma non lo fa. Ci resta dentro. Perché ormai si è abituato alla puzza (ci abituiamo a tutto, anche al peggio). E perché nella cacca, tutto sommato, si sta al caldo. Chissà che freddo prenderebbe se provasse a uscirne…
Mario Furlan è docente universitario di Motivazione e crescita personale e life coach. www.mariofurlan.com