Mario Furlan, life coach – Così vinci la paura

Cronaca

16 agosto 2012
Per avere presa su di noi, la paura distruttiva deve rimanere un fantasma, un mostro irrazionale: qualcosa di inafferrabile, di impalpabile, che sbuca fuori quando meno ce l’aspettiamo. Come il lupo che, nella fantasia del bambino, salta fuori dal cespuglio per divorarlo. Se invece la razionalizziamo perde di importanza. Viene ridimensionata. Molte nostre paure sono come le ombre di mostri che di notte vediamo sul muro; e che al mattino scopriamo essere le sagome, ingrandite a dismisura, degli insetti che si erano posati sulla lampada.
Ecco cosa fare per allontanare l’ansia:
1) Metti le tue paure per iscritto
E’ il primo passo per esorcizzarle. Scrivi, quindi, di cosa hai paura. A volte leggerlo, nero su bianco, basta a farci sorridere. E a sdrammatizzare;
2) Preparati al peggio.
Qual è il peggiore scenario cui puoi andare incontro? Rischi di morire? Di andare in galera? Di restare senza un euro? Di restare solo come un cane? Preparati mentalmente a quanto di peggio ti possa accadere. E accettalo.
Tranquillo: non si tratta di aspettare passivamente la catastrofe. Ma di accogliere il più serenamente possibile la peggiore delle ipotesi. Se il Padreterno ha stabilito che deve andare così, c’è poco da fare. Se il tuo destino è quello, ribellarsi non serve. Se non ad aggiungere stress a dolore. E quando hai accettato il peggio provi un senso di liberazione, di rilascio. Che ti aiuta a valutare con minore tensione, e maggiore lucidità;
3) Valuta la situazione realisticamente. E migliora lo scenario.
Se prima ti sei preparato al peggio, e sei precipitato nel baratro, ora cominci a risalire. Analizzando le cose realisticamente, spesso ti rendi conto che la situazione non è poi così drammatica;
4) Individua le soluzioni
Appunto perché il diavolo non è brutto come lo si dipinge, esiste (quasi) sempre una soluzione. Può servire molto ascoltare pareri diversi. Di chi, al contrario di te, non vive il problema in prima persona. E quindi lo può vedere con maggiore distacco. Una volta che hai trovato varie soluzioni, scegli la migliore;
5) Agisci!
Individuare la soluzione è un’operazione intellettuale. Che avviene nel cervello. Agire, invece, implica fare qualcosa di fisico. Di tangibile.
Agisci subito. Non appena hai scelto cosa fare. Aspettare, rimandare, serve solo a non fare. E’ una scusa per non agire. Perché se non agisci adesso, che sei carico, motivato, deciso, come puoi pensare di farlo domani, o tra una settimana, o tra un mese? Quando lo slancio sarà spento, avrai altri pensieri per la testa e ti mancherà la voglia di fare che hai in questo preciso momento?
Solo quando inizi ad agire concretamente la tua scelta acquista consistenza, e non rimane una pia intenzione destinata a venire spazzata via al primo soffio di vento.
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