Burn, burn, burn

Curiosità

9 gennaio 2013
Brucia, brucia, brucia
si dice così nel film “On the road”, adattamento del romanzo di Jack Kerouak.
“Tra amori, orge, sbronze, amicizie e rancori questa esperienza stupisce ed emoziona, facendo riscoprire la bellezza della semplicità e della spensieratezza. Solo vita selvaggia e pura”, così nella descrizione della trama del film.
I protagonisti bruciano. Bruciano di esperienze, di sbronze, di droga, di amori, di amicizia. L’amicizia diventa passione bruciante.
Ma non sono felici, anzi il film si chiude con un bel po’ di disperazione.
Felici lo sono nell’attimo, ma brucia velocemente anche la loro felicità e ogni volta sembrano ricercarla in qualcosa che scotta ancora di più.
E alla fine si ha noia un po’ di tutto, il desiderio implacabile della felicità porta alla ripetizione delle stesse esperienze con sempre un pezzettino in meno di entusiasmo.
Alla fine ero un po’ stanca del film, non per la qualità o la regia, ma perché la ricerca costante delle emozioni sempre più forti portava in me un po’ di disagio e di noia.
Personalmente mi annoio quando mi trovo davanti ai logorroici e mi annoio quando i discorsi sono superficiali. Mi annoio quando in certe situazioni mi chiedo “ma cosa ci faccio io qui?”.
Ma non riesco ad annoiarmi nella mia vita, nelle mie scelte. Burn, burn, burn non è la ricerca disperata dell’eccesso.
Burn è riuscire a capire cosa mi fa stare bene e sceglierlo ogni giorno, burn è fare qualcosa che mi fa sorridere, che mi fa vedere la bellezza di quello che mi circonda.
Burn è discutere, è imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, è ascoltare, osservare.
Burn è riflettere e anche un po’ soffrire.
Burn è sapere che per certe cose bisogna fare fatica, è imparare a mettersi in gioco, è andare a recuperare un po’ di incoscienza e amore per il rischio, è mettere passione in quello che facciamo, non essere passivi, capire cosa desideriamo e cercare di andare in quella direzione
comments powered by Disqus