Mister X

Editorialista Quotidiano.net

di Xavier Jacobelli

La Juve è implacabile, il Milan senza Balotelli torna una squadra normale

Calcio

22 aprile 2013
Quattro punti. Alla Juve bastano 4 punti nelle ultime 5 partite per riconfermarsi aritmeticamente campione d'Italia. È solo questione di tempo.

Il rigore di Vidal, calciato divinamente dal cileno, ha steso il Milan, ma, soprattutto, ha ricordato a Galliani che un conto sono i punti conquistati nelle ultime 5 stagioni (365 dai rossoneri, 345 dai bianconeri) e un altro i valori che il campo impietosamente fotografa stagione dopo stagione e, da due stagioni a questa parte, la squadra più forte è la Juve che ora conta 18 punti di vantaggio sui rossoneri: il resto è fuffa.

La verità è che senza Balotelli,
il Milan si è sgonfiato (pari con il Napoli, sconfitta con la Juve) e, adesso, la Fiorentina, implacabile con il Toro, è soltanto a un punto dal terzo posto.

È vero che, sulla carta, il calendario sembra più agevole per i rossoneri, ma nel finale di stagione saltano tutte le marcature e può succedere di tutto. Il ko di Torino ridà fiato ai detrattori di Allegri, come se la rimonta di cui è stato protagonista fosse stata un'inezia.

Max deve guardarsi soprattutto dal fuoco amico (Berlusconi). Comunque caschi, cascherà bene: la Roma gli ha offerto un contratto triennale.

Il Napoli ringrazia Vidal, ma, soprattutto, l'ineffabile De Marco, peggiore in campo al San Paolo per la rabbia del Cagliari. Insigne che firma il gol della vittoria è un segno del destino: Cavani se ne andrà (più Real che City per ora, anche se gli inglesi sono pronti ad offrirgli 15 milioni di euro a stagione), però l'ex pescarese è più di una promessa per il futuro. E con la montagna di denaro che ricaverà dalla cessione dell'uruguaiano, De Laurentiis prenderà sicuramente un superbomber, anche se rimpiazzare uno come Cavani sarà dura (23 gol in questo campionato, 98 gol in 132 gare ufficiali con la maglia partenopea).

Già, De Laurentiis. Poteva risparmiarsi il tweet sarcastico post partita ("Dedicato a Nainggolan, Astori e Cellino"): va bene che in gennaio i rossoblù gli avevano negato centrocampista e difensore, ma, con tutto quello che sta passando Cellino, il rispetto e lo stile imponevano di non fare gli spiritosi.

Intanto, il secondo gol di Rocchi
in campionato con la maglia nerazzurra ha consentito all'Inter di vincere finalmente una partita, dopo tre sconfitte consecutive(4 nelle precedenti 5 gare, 12 dall'inizio del torneo). Ma i guai non sono finiti per Stramaccioni che ha perso il conto degli indisponibili, mentre Moratti deve fronteggiare la contestazione dei tifosi. Prima l'ex juventino ed ex napoletano Fassone, adesso Branca: i sostenitori nerazzurri non ne risparmiano uno dei dirigenti più importanti di un club che è totalmente da rifondare.

Richiamare Oriali o prendere Corvino è la prima mossa da fare. Perdere un posto in Europa League significherebbe giocarsi la faccia e, sia chiaro, l'allenatore è il meno colpevole di tutti perché paga gli errori madornali commessi sul mercato estivo e invernale.

A conferma che la corsa verso l'Europa è una roulette russa e l'Inter può ancora sperare, ci sono i pessimi risultati di Lazio e Roma. I biancocelesti sono in caduta verticale (9 punti nelle ultime 12 gare) e hanno pagato dazio ancora una volta al mitico Di Natale (35 anni, 20 reti in serie A per il quarto anno consecutivo: un fenomeno). Occhio a Piotr Zielinski, 18 anni, polacco, ex Zaglebie Lubin, l'ultimo gioiello scovato dalla premiata fabbrica friulana talenti:Guidolin vuol farne il nuovo Sanchez. È sulla buona strada.

La Roma continua ad andare
sull'ottovolante: aveva vinto a Torino, è riuscita a farsi fermare in casa dal Pescara che sarà anche condannato, ma si batte con un orgoglio ammirevole. Andreazzoli è furioso con i suoi e ne ha ben donde: molli, arruffoni e inconcludenti, i romanisti hanno scavalcato la Lazio per forza d'inerzia, ma, se continuano così, l'unico modo per entrare in Europa sarà vincere la Coppa Italia.

Sul fondo vanno avanti adagio, quasi indietro. Se per l'Atalanta il punto di Marassi è stato d'oro, per il Genoa è di piombo e se i rossoblù non vincono almeno 3 o 4 delle ultime cinque partite son dolori. Il Palermo è vivo grazie a Josip Ilicic, quarto gol consecutivo in quattro incontri: lo sloveno ha pareggiato a Catania all'ultimo respiro. Sannino ha totalizzato più punti di Gasperini e Malesani, a conferma che non il primo allenatore della stagione rosanero doveva essere esonerato a suo tempo, ma l'ineffabile Zamparini.

Il Siena è stato pesantemente
danneggiato da Valeri (ma va?), uno dei peggiori arbitri della Via Lattea, che continua imperterrito a far danni dovunque si esibisca. L'importante è far finta di nulla. Come disse Nicchi un momento dopo essere stato rieletto presidente della corporazione, il meglio deve ancora venire. Voleva dire il peggio.

Xavier Jacobelli
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