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Autori e attori. ‘Non andartene docile in quella buona notte’ detto da Dylan Thomas e Anthony Hopkins

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CURIOSITA' Flashes di Montale su Thomas e Beckett

Dylan Thomas

Firenze, 26 ottobre 2012 – Post della serie Autori e attori, ricordando tuttavia al lettore di festeggiare idealmente domani il compleanno del poeta gallese: domani, assieme al compleanno di un poeta del Novecento italiano interessante quanto dimenticato e pressoché ignoto al grande pubblico: Lucio Piccolo, il poeta dei Canti barocchi.

Dylan Thomas nacque infatti a Swansea il 27 ottobre 1914. Morì a New York il 9 novembre 1953. Igor Stravinsky, che al poeta aveva commissionato il libretto per un'opera musicale che in realtà non poté mai vedere la luce, gli dedicò l'anno dopo, nel 1954, l'omaggio In memoriam Dylan Thomas, proprio sulla base dei versi della «villanella» Non andartene docile in quella buona notte che qui presentiamo: forse la poesia più alta di Dylan, composta nel maggio 1951 e dedicata al padre David John allora consumato da un cancro.

Tra le cose che Dylan Thomas ha sostenuto a proposito della poesia ci piace citare questa, all'insegna della fiducia e della speranza: «Il mondo non rimane mai lo stesso dopo che vi si è aggiunta una buona poesia».

Marco Marchi

Non andartene docile in quella buona notte

Non andartene docile in quella buona notte,
vecchiaia dovrebbe ardere e infierire
quando cade il giorno;
infuria, infuria contro il morire della luce.

Benchè i saggi infine conoscano che il buio è giusto,
poichè dalle parole loro non diramò alcun conforto,
non se ne vanno docili in quella buona notte.

I buoni che in preda all'ultima onda
splendide proclamarono le loro fioche imprese,
avrebbero potuto danzare in una verde baia,
e infuriano, infuriano contro il morire della luce.

I selvaggi, che il sole a volo presero e cantarono,
tardi apprendono come lo afflissero nella sua via,
non se ne vanno docili in quella buona notte.

Gli austeri, vicini a morte, con cieca vista scorgono
che i ciechi occhi quali meteore potrebbero brillare
ed esser gai; e infuriano
infuriano contro il morire della luce.

E te, padre mio, là sulla triste altura io prego,
maledicimi, feriscimi con le tue fiere lacrime,
non andartene docile in quella buona notte.
Infuria, infuria contro il morire della luce.

(traduzione di Ariodante Marianni)

Do Not Go Gentle into That Good Night

Do not go gentle into that good night,
Old age should burn and rage at close of day;
Rage, rage against the dying of the light.

Though wise men at their end know dark is right,
Because their words had forked no lightning they
Do not go gentle into that good night.

Good men, the last wave by, crying how bright
Their frail deeds might have danced in a green bay,
Rage, rage against the dying of the light.

Wild men who caught and sang the sun in flight,
And learn, too late, they grieved it on its way,
Do not go gentle into that good night.

Grave men, near death, who see with blinding sight
Blind eyes could blaze like meteors and be gay,
Rage, rage against the dying of the light.

And you, my father, there on the sad height,
Curse, bless me now with your fierce tears, I pray.
Do not go gentle into that good night.
Rage, rage against the dying of the light.

Dylan Thomas

(da Collected Poems)

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