Cari politici, questa è per voi

Curiosità

4 febbraio 2013
Cari politici,

non so se abbiate fatto una buona riforma del lavoro.

Non so se davvero abbiate voluto aiutare i giovani.

Diciamo che un’idea me la sono fatta, ma non sono nessuno per renderla pubblica.

Vorrei tanto, però, che sapeste che, quando il ministro Fornero suggerì ai giovani di non essere “schizzinosi”, “choosy”, come disse, mi arrabbiai. Mi arrabbiai perché, per quanto potesse essere un’affermazione dai contorni incerti, mi sembrò assolutamente anacronistica. Un’affermazione di qualcuno che da tempo non ha il minimo contatto con la realtà.

Pochi giorni fa la notizia che le iscrizioni alle università sono in picchiata. Ma dai? Innanzitutto frequentare un corso di laurea ha costi talvolta proibitivi (se sommati a eventuale affitto o pendolarismo spesso inaffrontabili in un’Italia dove la forbice tra ricchissimi e poveri è sempre più ampia). Poi… Siamo sicuri che serva essere laureati? Un disfattista sosterrebbe che, tanto, lavoro non ce n’è più per nessuno, erudito o meno che sia. Davanti a ZERO prospettive, quante famiglie sono in grado di sobbarcarsi il peso dell’Università solo per ampliare il bagaglio culturale del figlio? Io dico molto poche.

In un mondo normale, studiare dovrebbe essere un diritto per tutti quelli che scelgono di farlo. In un mondo normale, i ragazzi usciti dalle scuole con preparazioni anche specialistiche avrebbero uno stipendio. In un mondo normale, le persone mature a un certo punto della loro vita smettono di lavorare. Evidentemente, l’Italia non è un Paese normale.

Vi volevo dire, però, una cosa: ho cambiato vita e non sono stata choosy.

Già non so se ho fatto bene o meno a cambiare regione, città, casa e via dicendo. Già non so se è stata una decisione matura o una leggerezza. Già non so se è stata una decisione avventata o ponderata. Sta di fatto che l’ho dovuta fare in fretta e furia, perché non si può stare senza cercare lavoro nel 2013. Quindi, una scelta che avrei voluto fare con calma, è stata accelerata dalla necessità di trovarmi un’occupazione, visto da un giorno all’altro mi sono ritrovata a fare la baby sitter a tempo pieno a mia nipote. Che è la bambina più dolce del mondo, ma avrei anche 29 anni e un paio di sogni buttati in un cassetto.

Perciò, alla faccia degli ideali, sono passata dall’altra parte della barricata, l’unico posto in grado di offrirmi qualcosa di… Qualcosa di… Beh, qualcosa. Punto. E l’ho fatto a malincuore, sapete? Perché la mia è stata una decisione di testa e non di cuore, e so che prima o poi potrei pagare lo scotto.

Ormai, siamo in ballo e balliamo. Per fortuna, mi entusiasmo facilmente per le novità, dopo averle, con tanta pazienza e parole, accettate.

So bene che la responsabilità non è solo vostra, che con buona probabilità avete inteso mettere una pezza a un sistema sull’orlo dell’abisso, ma è stato durante il vostro mandato che ho fatto il mio ingresso nel mondo del lavoro.

Avete presente Antigone? Ha presente la ragion di Stato e quella di cuore che fanno a cazzotti? Proprio così.

 
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