Larghissime intese

Curiosità

6 maggio 2013
La mia nuova vita è come il nuovo governo: di larghe intese. Per uscire da un momento di stallo, è stato necessario scendere a compressi e concedersi pure qualche inciucio.

La mia nuova vita ha cambiato città e regione. Ha cambiato lavoro. Ecco, questo è il primo compromesso. Accantonata la determinazione/ostinazione nel fare ciò per cui ho studiato, ho seguito un suggerimento e ho fatto un passo di lato. Dopo i primi giorni di spaesamento, ho cominciato a ingranare e a “studiare” per questo nuovo lavoro. Lo studio si è rivelato abbastanza agevole grazie, soprattutto, a buona parte dei miei colleghi – non tutti, è fisiologico: chi rema contro non manca mai. Mi hanno insegnato a portare a casa le giornate più lunghe, a raddrizzare quelle più storte.

La mia nuova ha cambiato casa: ora ci sono 65 gradini di un edificio storico a evitarmi la necessità di fare un abbonamento in palestra. Ci sono i cielini, che ti fanno vedere lontano. Oddio, ti svegliano anche le notti di pioggia battente costringendoti a pensare. Ci sono i faretti e non i lampadari: la luce non è mai troppo forte, come piace a me. C’è una credenza grande e un frigorifero di dimensioni, finalmente, normali. C’è un forno elettrico, che ho imparato ad accendere nel modo corretto dopo un mese (e dopo diversi tentativi andati – letteralmente – in fumo): di fianco, un tostapane e una macchina del caffè. La MIA macchina del caffè. C’è la televisione full hd, la Play, un lettore dvd, ci sono due portatili, due joypad e due telecomandi. C’è un Marantz TT 42. Scusate se è poco. C’è anche un basso appoggiato a un amplificatore. Su una parete, c’è la locandina di una mostra di Alfred Sisley a Ferrara, dal 17 febbraio al 19 maggio 2002. Appeso a una trave, c’è un acchiappasogni. Ci sono tanti libri, dvd, cd, blu ray. Ci sono anche i vinili.

La mia nuova vita si nutre di pasta – a pranzo, menù di Annina – e di piatti improvvisati la sera. Hamburger, insalatone, genialate dell’ultimo minuto. La mia nuova vita beve succo d’arancia e di pompelmo, fa merenda con Hagen-Dazs alla créme brulée.

La mia nuova vita ha fumato narghilè alla mela, giocato a biliardino e visto la Juve vincere fuori dallo stadio, tra montegrini, spagnole, romeni, cinesi e bolognesi doc. Ha vissuto serate surreali, tra bollicine, Margherita Buy, Maria Sole Tognazzi, pizza e cataloghi di hotel 5 stelle Lusso. Ha cantato Lady Oscar a squarciagola e si è commossa al primo matrimonio della stagione.

La mia nuova vita ancora non conosce quotidianità né routine. Purtroppo, ha poca dimestichezza anche con gli orari.

La mia nuova vita ha fondamenta sicure: sono le mie 5 gambe, oggi più solide e necessarie che mai.

La mia nuova vita ha sogni già grandi e strutturati. Non sopporta – oggi come non mai – le  persone ipocrite ed egoiste, quelle invidiose e i parassiti.

La mia vita ha un timoniere. E voglio credere che lui ci sarà sempre, ogni volta che ne avrò bisogno, ogni volta che mi sentirò come in balia del vento e della marea.
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