Il “Piccolo Principe” continua… purtroppo

Curiosità

1 gennaio 2012
Da sabato 10 dicembre è partita la lunga maratona (52 episodi di 26 minuti ciascuno, su Raidue il sabato e la domenica alle 8, poi da marzo su Rai YoYo alle 19) del "Piccolo Principe" in versione cartoon. Si tratta di una produzione internazionale molto ambiziosa, un progetto targato Rai Fiction e benedetto da Olivier D'Agay, pronipote ed erede dello scrittore-aviatore Antoine de Saint-Exupéry.
Chi conosce il capolavoro di Saint-Exupéry non potrà fare a meno di chiedersi come abbiano fatto gli autori a realizzare 52 puntate del "Piccolo Principe" restando fedeli al breve e meraviglioso racconto originale. La risposta è semplice: la scelta è stata la strada di nuove storie liberamente (assai liberamente) "ispirate" al libro originale. Così, invece che visitare sette pianeti, il Piccolo Principe ne visita 24. Miracoli del marketing e dei palinsesti. Oltretutto, la scelta dell’animazione computerizzata in 3d offre agli spettatori un’immagine del Piccolo Principe decisamente diversa rispetto a quella dei disegni dello stesso Saint-Exupéry. Nel complesso (pensando al livello medio di tante produzioni, anche di successo) questo "Piccolo Principe" cartoon è un prodotto di buon livello e con un notevole cast di sceneggiatori (compresi Vincenzo e Matteo Cerami), ma l'operazione non mi convince. Non tanto per voler essere conservatori e passatisti, ma perché il risultato finale è cosa molto diversa dallo spirito del libro. La poesia e la raffinatezza del racconto di Saint-Exupéry si perdono un po’, inevitabilmente direi, in un prodotto seriale e in un’ambientazione fantasy che strizza l’occhio al gusto dei più piccoli, ma è diversa da quella del romanzo.
Nulla di male, certo, nel voler innovare e anche questa può essere una strada per invogliare i più piccoli (magari guardando gli episodi del cartone animato insieme ai genitori) a prendere in mano, un giorno, il libro originale o a farselo leggere da mamma e papà. Tuttavia, mi chiedo che senso abbia andare a toccare un capolavoro della letteratura mondiale realizzandone una temeraria continuazione. Oltretutto utilizzando il 3d, una tecnica meravigliosa se usata ad altissimi livelli (tipo Pixar e Dreamworks) perché sennò, soprattutto con titoli come "Il Piccolo Principe" meglio lasciar stare. Insomma, "Il Piccolo Principe" mi piace di più finché resta "piccolo" e in poche pagine e non deborda in 52 episodi...
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