Alla faccia del fair play

Cronaca

21 agosto 2013
Alla faccia del fair play finanziario varato della Uefa di Michel Platini! Ma come, si chiedono i tifosi milanesi, per pareggiare i conti il Milan è stato costretto a vendere i suoi gioielli migliori (Thiago Silva e Ibrahimovic), Moratti, addirittura, sta per cedere l’Inter a un miliardario indonesiano e il Real Madrid che fa? Tira fuori altri 110 milioni di eurocucuzze per assicurarsi le galoppate vittoriose di Gareth Bale… Non solo. Mentre Adriano Galliani fa le capriole per ottenere uno “sconto” per Honda, i team degli sceicchi, degli oligarchi russi e dei palazzinari spagnoli continuano a fare follie nonostante i proclami di Roi Michel. Il quale dovrà pur intervenire su questa vistosa anomalia, almeno per non perdere la faccia.

Facciamo qualche esempio. Zapata al Milan è costato 6 milioni. Se arriverà entro il 2 settembre, Ljajic sarà pagato intorno ai 10 milioni e Honda 3 o 4. L’Inter ha sborsato per Icardi 12,5 milioni, per Belfodil 7,7 e riscattato Silvestre, prima di girarlo al Milan, per 6 milioni. Aurelio De Laurentiis, invece, ha speso 37 milioni per Higuain, 12 per Albiol, 9,7 per Mertens, 9,5 per Callejòn e 5 per Rafel. Ma lui se lo può permettere perché il Napoli è una delle pochissime squadre con il bilancio in attivo e da ben tre stagioni. Alla Fiorentina Gomez è costato 15,5 milioni, Ilicic 9, Cuadrado 5. La Roma made in Usa, per Strootman ha sborsato 16,5 milioni, per Benatia 13,5 e per Jedvaj 5. Un mercato tutto sommato modesto.

Ben altre cifre sono invece circolate in Europa: il Psg ha tirato fuori 64,5 milioni per Cavani e 31,4 per Marquinhos; il Monaco di Claudio Ranieri 60 milioni per Falcao, 45 per Rodriguez e 25 per Moutinho; il Barcellona, per ora, si accontenta di Neymar costato 57 milioni, mentre il Real Madrid, in attesa di sborsare i 100-120 milioni per Bale, ha già speso, per la gioia  di Ancelotti, 30 milioni per Illarramendi e 30 per Isco, a cui bisogna aggiungere le tasse previste dalla normativa spagnola. Il Bayern ha ingaggiato Mario Goetze per 37 milioni e Thiago Alcantara per 20, ma il club bavarese è uno dei pochi in Europa ad avere un bilancio virtuoso. Il Chelsea di Mourinho per ora si accontenta dei 22 milioni spesi per Schurrle.

Il Manchester City, invece, che spende e spande grazie alle ricche prebende dello sceicco Mansour, ha sborsato 40 milioni per Fernandinho, 26 per Jovetic, 25 per Negredo, 20 per Jesus Navas. E non è ancora finita. Molti sono convinti che da qui al 2 settembre ne vedremo delle belle. All’estero, naturalmente. Alla faccia di Platini.

Aggirare le regole del fair play Uefa, infatti, non solo è possibile ma è anche facile. Basta che lo sponsor o il mecenate di turno aprano i cordoni della borsa per ripianare i debiti e il gioco è fatto. Ethiad versa al City 400 milioni in 10 anni, Qatar Tourism Authority ne dà 700 al Psg in 4 anni. Ma il capolavoro è di Florentino Perez il quale, nonostante un patrimonio personale stimato da Forbes di 1,6 miliardi di euro, non tira fuori di suo neppure una lira (il Real come il Barcellona è una public company non profit) ma si fa sovvenzionare dalle banche: la Caja Madrid e il Banco Santander. Ma soprattutto fa rendere al meglio i tesori che acquista in termini di diritti pubblicitari, merchandising e tutto il resto. Florentino ama ripetere: “Un giocatore non è né costoso né a buon mercato: è reddittizio oppure non lo è”.
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