Bentornato Kakà

Cronaca

7 settembre 2013
 

Al Festival del Cinema di Venezia, un film stroncato dalla critica è applaudito dal pubblico per undici minuti. Accade lo stesso, più o meno, anche sul Pianeta Eupalla dove l’arrivo di Kakà scatena le folle rossonere accorse in delirio davanti alla sede del club, tanto da costringere i vigili urbani a chiudere via Turati al traffico automobilistico. Non solo. In poche ore vengono vendute centinaia di magliette col numero 22, la corsa agli abbonamenti riprende vigore (15 mila solo per il girone Champions) e alla presentazione ufficiale si scatena un vero assalto ai cancelli di Milanello nella speranza di vederlo o, magari, perfino di toccarlo. In 500 assistono alla prima sgambata di Riccardino. Tutto questo mentre una buona “fetta” della critica storce il naso e parla di minestra riscaldata, citando i numerosi fallimenti del passato per analoghi ritorni, da Gullit a Donadoni a Shevchenko, per non dire degli allenatori Sacchi e Capello. Operazioni nostalgia tutte respinte al mittente. Ma come per il film sarà il botteghino a giudicare, così per Riccardino sarà il campo a dare il responso definitivo. L’importante adesso è crederci e, soprattutto, farlo giocare perché possa dimostrare quello che vale. Un primo assaggio ci sarà oggi col Chiasso, ma non conterà più di tanto. La vera abbuffata verrà con Barcellona, Ajax e Celtic. Quali migliori occasioni per far vedere di essere ancora un top player? Sicuramente Kakà ci riserverà delle sorprese, nel bene o nel male. Ma se dovessimo scommettere un euro, punteremmo sull’ipotesi A: il brasiliano con la faccia da eterno ragazzo di buona famiglia sarà la ciliegina sulla torta di un Milan troppo depresso dall’austerity del fair play Uefa e farà da balia ai “ragazzotti” che si perdono in un bicchier d’acqua.
comments powered by Disqus