CURVE, MEGLIO CORI CHE BOMBE

Cronaca

28 ottobre 2013
Nel paese delle mille leggi (inapplicate) è spuntato un nuovo reato (sportivo) che fa ridere a crepapelle: la discriminazione territoriale. Per questo gravissimo reato, che può essere lavato solo col sangue delle curve, è prevista la condizionale, poi la chiusura degli stadi colpendo così le società di calcio del tutto incolpevoli. Di questo passo, tra qualche anno, le partite diventeranno dei videogiochi e si disputeranno su campi senza tribune, tanto l’accesso al pubblico sarà comunque vietato da norme borboniche e da grida spagnolesche. Con buona pace delle pay per view che aumenteranno l’audience e i prezzi. Ma, signori, che calcio è mai questo se allo stadio non si può più gridare volgarità, anche le più becere? Gli stadi sono fatti apposta per tirare fuori il peggio (verbale s’intende) che è in noi, per sfogarsi e vivere tranquilli e in pace il resto della settimana. Chi non è d’accordo, per favore, frequenti il teatro milanese La Scala e constati di persona come dal loggione, spesso, si levino dei sonori buuu, se non addirittura urla, nei confronti dei cantanti mediocri. Discriminazione artistica? Chiudiamo anche il loggione? Invece da nessuno, dicasi nessuno, si leva il benché minimo allarme nei confronti di quelle bombe, o bomboni, che ancora oggi vengono fatti esplodere negli stadi: vedi il recente Roma-Napoli, per esempio, ma i casi frequenti non mancano. Ricordiamo il fatto più clamoroso: il tifoso laziale Vincenzo Paparelli colpito a morte da un razzo sparato all’Olimpico dalla Curva Sud il 28 ottobre 1979. A che cosa servono i tornelli, le perquisizioni corporali all’ingresso, la famigerata tessera del tifoso se poi chiunque può introdurre vere e proprie bombe e spararle senza che nessuno muova un dito? A cosa servono le telecamere? Quante volte si prendono provvedimenti nei confronti dei violenti? Vogliamo zittire le curve? Facciamo una nuova legge, la milleunesima, che preveda il bavaglio obbligatorio per chi ha l’insana idea di mettere piede in uno stadio…
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