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Ciò che resta del mondo

di Monica Peruzzi

I nuovi schiavi: dati allarmanti sul traffico di esseri umani in Europa e in Italia

Cronaca

15 aprile 2013
i nuovi schiavi d’Europa
23.632 schiavi.
Donne, uomini, bambini. Venduti, sfruttati. Esseri umani tenuti segregati e privati di ogni tipo di libertà, ricattati. E questa è solo la cifra ufficiale, quella che raccoglie tutte le persone che sono state identificate, dal 2008 al 2010, periodo cui si riferisce il primo rapporto della Commissione Europea sul traffico di esseri umani. La reale entità del fenomeno è molto più vasta. Ma fornire cifre esatte è impossibile.
Schiavitù dentro i confini del vecchio continente, di quell'Europa paladina dei diritti civili, ma dove sono ancora tanti, troppi, quelli che vengono dimenticati, che vivono, o forse sarebbe meglio dire sopravvivono, in condizioni disumane. Costretti a lavorare o a vendersi, con la promessa della libertà.
Una libertà che per molti di loro resterà sempre un miraggio.
Un fenomeno, quello del traffico di esseri umani, che si è evoluto con l'acuirsi della crisi economico-sociale, che dopo aver coinvolto gli stati più industrializzati, ha contagiato i Paesi più poveri, amplificando la forbice fra ricchi e poveri, costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case e inseguire maggior fortuna, per finire nel ricatto di una clandestinità che ruba tutto, compresa l'identità. Spesso, infatti, queste vittime silenziose vengono private del passaporto, l'unico appiglio che li potrebbe far tornare visibili alle autorità. Un fenomeno che si è amplificato soprattutto in quelle aree del Mondo in cui i diritti umani sono ancora disattesi, specialmente quelli delle donne, spesso due volte vittime: della loro società e degli uomini dei paesi in cui sono vendute.
Il 62% dei nuovi schiavi di casa nostra è destinato allo sfruttamento sessuale, il 25% al lavoro forzato, il 14% ad altre, terribili, attività: espianto e traffico illegale di organi, vendita di minori, criminalità organizzata e non. Schiavi di ogni razza, di ogni età, che arrivano prevalentemente dai paesi della stessa Unione Europea, soprattutto Romania e Bulgaria, ma anche dalla Cina, dal resto dell'Asia e dall'Africa, Nigeria in testa. Un fenomeno cresciuto negli anni, che vede l'Italia in testa alla classifica dei paesi che ospitano il maggior numero dei nuovi schiavi: oltre un quinto delle persone identificate, far il 2008 e il 2010, viveva dentro i nostri confini. Nonostante questo, fanno notare da Bruxelles, l'Italia non ha ancora adottato la direttiva Ue contro il traffico di esseri umani. Eppure, se non bastasse l'emergenza umanitaria, l'allarme riguarda anche il businness rappresentato dal traffico di esseri umani: 32 miliardi di dollari ogni anno in quella che è la seconda fonte illecita di profitto per le organizzazioni criminali, dopo la droga.
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