Rivoluzioni e televisioni. Sembrano questi i due principali prodotti d’esportazione della straordinaria primavera araba. Anche se la democrazia non si è compiuta in nessuno dei paesi dove si sta sperimentando, le news e i satelliti sempre più spesso possono diventare gli acceleratori di questo affascinante processo .
L’informazione, soprattutto se libera, paga e attrae, fa paura e pesa, viene cercata e protetta. Se la storica Cnn si trova in competizione con Bbc world, e i russi di Rti si confrontano in molte zone d’influenza con l’ottimo servizio inglese della Cctv , la televisione di stato cinese, la «guerra dei network» passa ancora una volta dal grande Medio Oriente. Con l’entrata in campo di «Sky arabia» nelle mani di Murdoch di un nuovo canale tv saudita del principe Walid Bin Talal che ha spostato da Beirut a Manama in Bahrain il quartier generale del suo super-network, la concorrenza potrebbe farsi spietata. E ancora più coraggiosa.
L’esempio del Qatar che da ricco emirato è diventato anche famoso e rispettato dopo avere investito con spietata lungimiranza sulle telecamere di Al Jazeera, fa da nave scuola a molti leader in cerca di legittimazione democratica. Un altro colosso di Dubai come «Al-Arabiya» sta potenziando strutture e impianti internazionali per ribattere colpo su colpo.
Ma è forse dalla Tunisia col varo ieri dei programmi di Janoubia tv raggiungibile sul satellite NileSat che arriva la sorpresa più interessante. Gli obiettivi di questi nuovi network alcuni dei quali trasmettono da Parigi o Londra come il nuovo canale siriano, puntano al raggiungimento dell’audience extra nazionale.
Internet, i social network, Twitter e Facebook, non sono più solo strumenti di scambio, ma autentiche Formula 1 della comunicazione globale, diretta tempestiva e non filtrata. C’è un intero bacino del sud del Mediterraneo che con Janoubia TV punta ad avere voce. Se anche in Iraq e in Afghanistan pur tra difficoltà diverse si fosse pensato in questi anni più in termini mediatici e meno in termini militari, probabilmente avremmo avuto meno guerra e più news.