Sorpasso nei cieli di Manhattan: è Freedom la torre più alta

Politica

1 maggio 2012
QUANDO L’ENORME trave di ferro poche ore fa, manovrata da operai volanti appesi ad una gru ha toccato l’altezza di 387,4 metri, la «Freedom Tower», a più di 10 anni dall’11 settembre, è diventata il nuovo simbolo di New York e il palazzo più alto della città, polverizzando una seconda volta, per ora di sei metri, il primato dell’Empire State Building. «E’ stato un momento straordinario» ha detto il sindaco Bloomberg mentre applaudiva il raggiungimento del record ai piedi del colosso davanti alle due cascate d’acqua quadrate che ricordano le vittime di Ground Zero: «Possiamo dire che questo non solo è una delle costruzioni più complicate della storia che si sta ultimando, ma rappresenta una vera e propria democrazia in azione….»

LUCCICANTE con le sue pareti a specchio che rifletteranno tutta la downtown di Manhattan sui 104 piani complessivi per un totale di 3 milioni di piedi quadrati di superficie, la «Freedom Tower» sarà un esempio di sicurezza e tecnologia con circa il 70% dei locali destinati ad uffici. Il costo è già di 4 miliardi di dollari ma è facile prevedere che la cifra lieviterà ancora molto prima dell’inaugurazione stimata tra la fine del 2013 e la primavera del 2014 dopo oltre 8 anni di lavori e polemiche. Al confronto l’Empire State Building anche se ha riperso il primato dell’altezza dopo averlo tragicamente riconquistato col crollo delle Torri gemelle, manterrà quello della rapidità del progetto perché nel 1931 alcune migliaia di operai acrobati impiegarono meno di 13 mesi per ultimarlo fino all’antenna panoramica.

RISPETTO ai 381,3 metri di acciaio e cemento che si proiettano verso il cielo con l’Empire, la Freedom Tower di cristallo temperato arriverà a 541,32 metri di altezza e uno dei primi accorgimenti degli architetti è stata la garanzia che i telefoni cellulari abbiano una ricezione perfetta anche al centesimo piano, cosa che non accade sempre all’Empire e questo crea non pochi problemi a chi intende insediarsi col proprio ufficio perché è costretto a servirsi di un sistema di comunicazione affidabile che funziona attraverso il cavo interno.

SE KING KONG da ieri può guardare dal «Wall Trade Center One». come si chiama in gergo la «Freedom Tower», lo storico palazzo di Midtown, per decenni simbolo della potenza americana, sempre più dall’alto al basso, va detto che anche il nuovo colosso non è immune da controversie e problemi tra diverse autorità pubbliche e società di costruttori privati. Concepita per riospitare gli stessi clienti pubblici e privati inquilini delle Torri gemelle, a due anni dall’inaugurazione, la «Freedom Tower» si trova adesso, dati i ritardi, a dover competere con altrettanto mastodontici grattacieli che nel frattempo sono stati costruiti e sono già operativi sull’altra sponda dell’Hudson River in New Jersey. Molte banche d’investimenti e agenzie di assicurazione si sono buttate sui prezzi più bassi e dopo aver spostato migliaia di dipendenti e impianti non sembrano più disposte a tornare indietro, col rischio rientrare in un nuovo edificio sicuramente antisismico e anticrollo ma che potrebbe tornare nuovamente tra i simboli da abbattere da parte del terrorismo internazionale.
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