Se Wall Street ci ricasca

Esteri

13 maggio 2012
IN UN COLPO solo ha perso 2 miliardi di dollari, l’infallibilità, la corona di re di Wall Street e quel che più conta, la reputazione. JPMorgan/Chase la più grande banca d’America che lui dirige, venerdì ha lasciato sul terreno oltre il 9,3% del valore, pari a 14 miliardi di dollari e forse i suoi trader hanno anche violato la legge usando capitali della banca per enormi scommesse su investimenti ad altissimo rischio.

James Dimon, CEO del colosso di Park Avenue, è rapido e schietto nel riconoscere «il perfect storm» che ha rischiato di affondarlo, ma proprio la sua denuncia definita «una ferita auto inflitta…Siamo stati stupidi …. abbiamo controllato poco….» lancia un’enorme ombra di sospetto sull’effettiva correttezza del mondo di Wall Street che non sembra aver imparato la lezione della crisi del 2008 e continua a muoversi in modo spregiudicato nascondendo sotto i mega profitti «segretissime» e spericolate operazioni sui derivati, con incontrollabili effetti domino. I freni, gli scudi protettivi a difesa degli investitori, previsti dal «Wolker Rule» e votati dal Congresso dopo la crisi, non sembrano aver funzionato o non sono stati attivati. E’ questo che l’inchiesta della Fed dovrà stabilire insieme alle responsabilità.

Il grande spartiacque che dovrebbe tenere separati depositi e prestiti dall’attività d’ investimento speculativo è l’elemento che divide i banchieri di Wall Street dai regolatori e dai politici americani. Per molti l’infortunio di Dimon ha di fatto rivelato una sorta di «aggiramento» delle normative in corso visto che non è scattato alcun campanello d’allarme nonostante la banca per lungo tempo sapesse perfettamente che stava perdendo più dei 200 milioni di dollari al giorno, considerata la soglia massima di rischio. Il mea culpa di James Dimon che oggi va in televisione a spiegarsi davanti alla nazione, francamente non entusiasma e nemmeno appassiona. Anche se la JPMorgan sarà in grado di assorbire la sua enorme perdita, quello che si è scoperto è un nuovo vaso di Pandora dal quale rischiano di uscire anche altre banche con perdite colossali. Se sbagliare è umano, perseverare non è più solo diabolico, ma rischia di diventare criminale.
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