La sponda americana

Esteri

18 giugno 2013
Barack Obama non convincerà Putin a cambiare idea sulla Siria durante il summit, ma se riuscisse ad agganciare e a convincere l’Europa tutta, per traghettarla fuori dalla crisi sarebbe certamente un merito e l’esito finale del G8 potrebbe definirsi un successo. Ammorbidire la Merkel più del Cremlino è un’impresa nella quale il presidente Usa può riuscire immaginando che questo grande ponte sull’Atlantico rappresentato dall’accordo di libero scambio, possa diventare un volano di prosperità e investimenti contro i morsi dell’assenza di lavoro. Non solo per l’Europa, anche per gli Stati Uniti, che crescono senza rischi, ma non riprendono a correre. La passione che anima il premier italiano Letta — che al suo debutto strappa più di un generico consenso ma un riferimento esplicito contro la disoccupazione, troppo alta sulle due sponde dell’Atlantico — può solo far ben sperare.

Il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil potrebbe diventare flessibilmente interpretabile alla prossima riunione del Consiglio Europeo, raccogliendo le istanze di ‘differenziazione’ nei consolidamenti di bilancio in base alle rispettive economie nazionali. L’Italia, sempre nel mirino, ha bisogno di questo ammorbidimento e Obama è quella «sponda di garanzia» sulla quale Letta punta.

Il premier italiano ieri ha ignorato i protagonismi a distanza di Berlusconi, che tenta di farsi ascoltare anche in Irlanda invitando invece a rovesciare il tavolo per una sfida frontale al rigore della Merkel. Obama ha davanti una scelta importante. Ha bisogno dei leader europei non solo per la Siria o la riforma dell’Alleanza Atlantica, ma anche per invertire i sondaggi impietosi che lo hanno accompagnato e che danno spazio a Putin per allargare la sua influenza soprattutto in Iran e nel Medio Oriente in fiamme.

Obama ha già preferito la strada del lavoro e non dei conflitti armati, ma nelle sue ricette la cucina americana ha usato ingredienti completamente diversi da quella tedesca. L’Italia di Enrico Letta vorrebbe semplicemente suggerire una ‘dieta Mediterranea’ decisamente gradita anche a Francia e Spagna. Nessuno, al G8, ha detto che non funzionerà.
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