Letterina a Babbo Renzi

Cronaca

9 dicembre 2013
"Caro Babbo Renzi, quandi ti sei ripreso dalla sbornia elettorale, ricordati che entro la fine dell'anno le imprese dell'area colpita dal terremoto devono ricominciare a pagare le tasse che erano state sospese. Perchè, vedi, lo Stato pensa che dopo un anno e mezzo dal sisma in Emilia sia tornato tutto alla normalità, che i paesi siano stati ricostruiti e le imprese abbiano ricominciato a lavorare come prima. Ma tu devi sapere che non è così. Che le piccole imprese , gli artigiani, le parrucchiere, i negozianti, rischiano di chiudere perchè non hanno più i clienti che avevano prima, i paesi si sono svuotati. Per molti imprenditori dell'area colpita dover ricominciare a pagare le tasse è impossibile: non solo devono pagare le tasse ordinarie ma devono anche iniziare a restituire il prestito che gli avevano fatto le banche per pagare le imposte. Il prestito va restituito in tre rate, la prima scade tra venti giorni e va da qualche migliaia di euro a ventimila euro.

Ma devi sapere anche un'altra storia. Da gennaio tante persone che hanno la casa crollata (e devono ancora ricostruirla) dovranno ricominciare a pagarci sopra le rate del mutuo. Alcune banche hanno detto che non concedono più proroghe e quindi devono pagare per un cumulo di macerie.

Caro Babbo Renzi, tu che sei diventato il segretario   nazionale del Partito democratico anche grazie a  tantissime persone dell'Emilia terremotata che ti hanno votato, cerca di usare il tuo nuovo potere per far capire al premier e al Governo che in Emilia la situazione è questa e la gente ha bisogno di aiuto.

Grazie".
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