All’asta i volantini Br

Cultura

21 marzo 2012
E’ DESTINO della Storia finire all’asta. I documenti, le lettere di Napoleone, Garibaldi, Mussolini, Hitler, Stalin sono contese a suon di migliaia di euro dai collezionisti, dai musei. Ma che volto e che nome avranno coloro che il 27 marzo nella sede milanese della Bolaffi cercheranno di accaparrarsi una storia con la esse minuscola, una storia di dolore e morte che ancora segna tante famiglie italiane? Ma soprattutto chi è a metterla all’asta? Chi tenta di guadagnare vendendo 17 volantini delle Brigate rosse stampati tra il 1974 e il 1978? Tra questi c’è anche il famoso comunicato numero 6 del 15 aprile ’78, che annunciava la condanna a morte di Aldo Moro, in quel momento detenuto in via Montalcini, a Roma. C’è insomma il momento più drammatico, più crudele dell’offensiva con la stella a cinque punte. Il pacchetto - che sarà battuto insieme a scritti di Carducci e Manzoni, carte geografiche del ’700 e progetti di auto - ha una base d’asta di 1.500 euro. Poca cosa. Non è tuttavia la parte economica a interessare qui, bensì l’ambiente che li ha custoditi finora. Chi si è tenuto per oltre trent’anni nei cassetti le omicide farneticazioni dei terroristi? Dove ha trovato quei volantini e perché decide ora di disfarsene? Perché affidarli a un’asta e non donarli a un museo, a una fondazione (come è successo di recente per la Renault rossa che ha custodito il cadavere dello statista dc in via Caetani)?
SONO QUESTE alcune delle domande che si accavallano mentre il ricordo ci riporta a quegli anni tremendi, in cui le Br mostravano con la loro potenza di fuoco tutta la ferocia di cui era capace una ideologia delirante. E scorrono con i ricordi i volti degli «uomini delle Brigate rosse» cui il 21 aprile dello stesso anno si rivolse Paolo VI: «Io vi prego in ginocchio, liberate Aldo Moro». Agli «ignoti e implacabili avversari di quest’uomo degno e innocente», il Papa chiedeva di poter coltivare «la speranza che ancora nei vostri animi alberghi un vittorioso sentimento di umanità». Il 9 maggio una Skorpion trucidava Moro e ogni traccia di umanità. Non tutti i misteri di quel folle gesto sono stati raccontati nelle aule dei molti processi. Non tutte le verità sono state raccontate dai tanti terroristi che oggi si muovono liberamente per il Paese che hanno insanguinato. Non tutti i documenti sono stati resi pubblici. Ma adesso l’asta Bolaffi propone un pacchetto di volantini minacciosi, alcune delle tante copie uscite in quegli anni dai ciclostili brigatisti, già riprodotti in tanti libri. Simboli di crudeltà, ma a pagamento. Che tristezza. Tristezza che si attenuerebbe se l’asta andasse deserta.

(pubblicato su Qn-Carlino-Nazione-Giorno il 20 marzo 2012)
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