Le bollicine del vignaiolo

Cultura

5 gennaio 2013
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tratta dai dizionari Zanichelli
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LA TENUTA, quindici ettari, è tra Otricoli e Narni, e qui primeggiano Pinot Nero, Cabernet Franc, Marselan e Tannat. Fu acquistata dall’attuale proprietario dopo aver venduto la sua lussuosa barca di nome Ikarus. Dicono sia stata la moglie, stanca di vederlo veleggiare tra le polemiche, a indurlo a investire quelle centinaia di migliaia di euro ne ‘La Madeleine’, che dà un profumo proustiano alle colline umbre. Fatto il grande passo (ma dopo essersi tolto le lussuose scarpe su misura), lui ne fece altri due: intestò il possedimento agricolo ai due figli per garantire loro un futuro e quindi ingaggiò Riccardo Cotarella, star degli enologi già al servizio di George Clooney e Silvio Berlusconi. Risultato? Il Nerosé spumante, metodo tradizionale rosato, che il 5 dicembre scorso ha avuto la sboccatura. Così, mentre Berlusconi ridiscende in campo e Monti sale in politica, il nostro va in tavola. Appunto con il suo spumante. Ed è questa una delle tante cose cui si dedicherà ora che ha lasciato il Palazzo (Montecitorio), dove era entrato nel 1987, - prima della caduta del muro di Berlino, prima della scomparsa del Pci, prima della seconda Repubblica, -. Dicono i maligni che se non fosse stato per il sindaco di Firenze e le sue manie rottamatorie, il propietario de ‘La Madeleine’ avrebbe ancora lo scranno. Dopo aver brindato al nuovo anno con il Nerosé, il rubrichista è invece convinto che il Parlamento possa fare a meno di lui, mentre ha guadagnato l’arte di fare il vino. Chapeau. Ma dissento dagli esperti che parlano di uno spumante «tutto giocato sull’armonia gentile piuttosto che sulla forza». Ciò è impossibile perché, come avrete capito, il vignaiolo si chiama Massimo D’Alema.
P.s.1: chissà che l’ex premier non diventi il fornitore di bollicine del Pd. Suggeriamo in tal caso quanto Napoleone diceva dello champagne: «Se vinco, me lo merito, se perdo, ne ho bisogno».
P.s.2: considerato il livello della sorgente classe politica, chissà che non si debba chiedere al vignaiolo di ridarsi alla politica.

(pubblicato su Qn-Carlino-Nazione-Giorno il 5 gennaio 2013)
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