La Juventus, gli scudetti e l’articolo 39: quando? (di Nino Ori ju29ro.com)

Cronaca

14 febbraio 2012
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                                                                                                                                                                                                                  (Nino Ori ju29ro.com)                                                                                                                                                                                                        La sentenza di 1° grado del processo penale di Calciopoli fissa due concetti fondamentali: l'indagine di Auricchio, alla base della sentenza sportiva, è stata parziale, condotta a senso unico, e conteneva molti elementi rivelatisi inconsistenti; l'esito del campionato 2004/2005 non è stato alterato né dai tentativi di frode, né dall'attività complessiva dell'associazione per delinquere.
Nelle sentenze sportive del 2006, si sosteneva che la classifica finale del torneo fosse stata alterata, pur senza alterare le singole partite, in mancanza della prova di illeciti. Ora si sancisce che sia il 2005 (lo dichiara una sentenza penale) sia il 2006 (mai stato neppure oggetto di indagine) sono due campionati vinti in maniera regolare e non falsati. Quindi, ci sono stati ingiustamente sottratti dai processi sportivi sommari e frettolosi del 2006, conseguenza di indagini condotte a senso unico. Gli effetti della durissima sentenza sportiva erano stati per la Juventus devastanti: sottrazione degli scudetti 2005 e 2006, retrocessione in serie B e penalizzazione, depauperamento sportivo e societario, danni economici e tecnici elevatissimi.
Ora abbiamo, in pratica, la conferma che i sorteggi erano regolari, che non esistevano ammonizioni preventive o espulsioni compiacenti, che gli arbitri non venivano addomesticati né chiusi negli spogliatoi, che nessuna partita era taroccata, che nessun campionato è stato falsato. Quindi, non ha più ragione di esistere la sanzione accessoria della sottrazione di due scudetti che risultano entrambi vinti regolarmente. La sentenza Casoria apre quindi spiragli molto importanti e sembra mettere la Juventus in una posizione di forza nell'ottica della restituzione degli scudetti.
Peraltro, quella strada potrebbe essere non ancora percorribile, perché i fatti dicono che Moggi e Giraudo sono stati comunque condannati in 1° grado (sia pure con motivazioni spesso contraddittorie, forzate e inconsistenti) per alcuni episodi di frodi sportive e per associazione per delinquere… e, almeno per Giraudo, è evidente il legame diretto con la società Juventus, visto che all'epoca ne era l'amministratore delegato. Ora, l'art.39 del Codice di giustizia sportiva fissa un limite di 30 giorni (dall'insorgere dei "fatti nuovi"), entro il quale fare richiesta di revocazione delle sentenze sportive.
La società Juventus vorrà cogliere tempestivamente questa possibilità, o preferirà aspettare l’appello di Giraudo?
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