C’eravamo tanto amati.

Cronaca

27 febbraio 2012
E' successo di tutto nelle  serata del 25 febbraio,una data che doveva essere scritta nel tempo ma i risvolti che si ricordano la  caratterizzeranno forse come la partita di Muntari. Mai ci saremmo imaginati un epilogo così amaro e scadente e a tratti poco edificante per le scene che nel fine gara si sono impossessate dei nostri occhi marcandoli indelebilmente di fatti imbarazzanti, di storie che col calcio poco hanno a che fare. Partita macchiata da un goal non assegnato a Muntari netta la traiettoria della palla che finisce ben oltre la linea di porta goffamente respinta da Buffon, a seguire poi una rete annullata a Matri per fuorigioco  seppur meno eclatante ma rete regolare.Tensione alle stelle e scorrettezze in campo,Muntari e Mexes si trasformano in pugili commettendo atti antisportivi ai danni di Pirlo e Borriello,evidentemente da quele parti le manate e le gomitate vanno di moda. Poi al fischio finale di Paolo Tagliavento assoluto protagonista in negativo scoppia la mega rissa dentro il campo per poi  proseguire dentro il tunnel dove tra Galliani e Conte si accende una discussione dai toni forti, volano parole tutt'altro che distensive con frasi pesanti ed offensive.Una serata che lascerà uno strascico forse pari al famoso goal di Turone non assegnato dall'arbitro Bergamo o l'episodio che vide coinvolti Juliano e Ronaldo,insomma impressione è che la Juve debba sempre trovarsi,suo malgrado,in vicende che fanno storia. E dire che le polemiche che hanno accompagnato la lunga vigilia del big match fatte di frecciatine e sorrisi a denti stretti tra i due galletti Conte e Allegri  e amplificate fin troppo dai giornali alla fine per la pace di tutti sembravano aver trovato la giusta via per una razionale distensione, buon senso di uomini seri e professionisti a favore del calcio giocato.Illusione, una miccia giunta al termine e troppo vicina al tritolo che esplode irrimediabilmente al goal non convalidato a Muntari. Il prosieguo della gara poi si fa  nebuloso senza esclusione di colpi  mortificando uno spettacolo che meritava ben altro epilogo. Sicuramente le conseguenze ci saranno eccome  per i rispettivi artefici e per le loro esternazioni senza  contare poi  il peso delle  immagini che inequivocabilmente immortalano gli  episodi avvenuti in campo sotto gli occhi di tutti un ricco pasto tra dichiarazioni e  immagini servito in piatto d'argento per la commissione disciplinare.  Aspettiamoci dunque squalifiche e deferimenti. La gara nel suo complesso ha visto una Juve diversa dal solito con una tenuta di gara più normale rispetto alle sue precedenti esibizioni fatte di gran corsa e pressione asfissiante.Conte sorpreso da un Milan brillante e che per oltre un'ora ha fatto la Juve correndo come forsennati e passando in vantaggio al minuto 14 col solito Nocerino acquisto riparatorio di mezza stagione che taglia le gambe alla Juve.Una Juve in affanno e sbiadita resiste alla forte e costante pressione rossonera e solo al quarto d'ora finale ritrova con gli azzeccati inserimenti di Matri e Vucnic la solita tenacia per pareggiare un'incontro fortemente compromesso. Serviva il materiale umano di qualità e fresco nei muscoli per dare l'accellerata ad una prestazione poco incisiva,una prestazione da dimenticare per approccio gara e forma ma un pareggio rimediato che salva classifica ed imbattibilità. A complicare le cose anche l'espulsione di Vidal che ha lasciato la squadra in 10 nel momento chiave della gara.Conte ha commesso un errore mandando in campo un Borriello mai pungente e statico nella manovra,confuso e pesce fuor d'acqua a tratti anche ostacolo a Quagliarella quest'ultimo più mobile ma ancora non al pieno della forma. Vucinic entrato al giusto nella fase  più delicata della gara a far reparto e foraggiare passaggi per Matri cannoniere a doppia cifra. Se la Juve avesse avuto Vucinic prima avrebbe anche potuto osare di più ma il pareggio è il risultato più accettabile alla luce di quanto è accaduto e di quanto raccolto.Imbarazzante a dir poco la prova di Bonucci reo di aver deviato in rete il tiro di  Nocerino che spiazza un incolpevole Buffon.  Nella valutazione complessiva il pareggio va bene più alla Juve e molto meno ai rossoneri  che in caso di parità a fine torneo darebbe agli uomini di Conte la vittoria finale per effetto degli scontri diretti.  Ma per i calcoli e le previsioni ancora c'è tempo.La Juve deve correggere molto e decidersi di battere le piccole, lo scudetto passa da qui. Da oggi sbagliare non è più concesso e il Milan è la risposta ai tanti interrogativi.La fatica del Meazza sancisce la fine delle grandi in trasferta, ora la Juve le ospiterà tutte in casa.  C'è subito il Chievo ostico da sempre poi la gara del 7 marzo col Bologna un bonus da non sperperare.Se la Juve riuscisse a conquistare 6 punti in queste due gare  lascerebbe l'indizio più importante per la conquista del suo ennesimo scudetto finale e  per un  Milan impegnato in Europa le cose si complicherebbero ulteriormente per il tecnico rossonero.Si chiude la gara di Milano con le sue polemiche e le sue storie uno strascico che ci accompagnerà per molte settimane e forse fino al termine della stagione ma per Conte adesso inizia un'altro campionato, quello della verità
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