Per fare un vescovo ci vuole una diocesi. Secondo il diritto canonico infatti ad ogni vescovo deve corrispondere il titolo di una distinta sede episcopale. Anche se la sede è estinta da secoli. Così diversi pastori si trovano ad essere titolari di diocesi fantasma, dette sedi soppresse ma ribattizzate 'sedi titolari'. A volte si tratta di piccole frazioni di piccoli paesi, altre volte di sperdute località in nord Africa, oppure di posti convertiti da secoli ad altre religioni. Eppure anche queste zone hanno un vescovo. Questo succede in particolar modo ai cosiddetti 'vescovi ausilari', che necessitano di essere 'titolati' per essere ordinati. Nulla di sospetto o equivoco, ma può essere curioso fare un viaggio nelle diocesi fantasma dei vescovi italiani. Facciamo qualche esempio: monsignor Luigi Stucchi è stato nominato vescovo ausiliare di Milano l'8 aprile 2004. Cosa è successo? La Santa Sede ha deciso di affidargli, solo formalmente, la diocesi storica, ma completamente inesistente, di Orrea. Dove si trova? A dire la verità non è troppo chiaro, il nome Orrea non è più in uso, ma dovrebbe corrispondere al villaggio di Ain Zada, in Algeria. Una strada e venti case, questa la diocesi di monsignor Luigi Stucchi. Sia chiaro, secondo il diritto canonico non c'è nessun ruolo di governo, anche perché sarebbe difficile farlo in terre non cristiane. Non a caso queste diocesi vengono definite 'in partibus infidelium', cioè nelle terre dei non credenti.
Passiamo a un altro vescovo ausiliare, dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, titolare della antica regione romana della Numidia, che corrisponde circa all'attuale Algeria. Il vescovo D'Ercole è il pastore di Dusa. Non compare sulle cartine ma sappiamo che l'ultimo vescovo residente a Dusa è stato Bebiano, nel V secolo. Zuri è un'altra diocesi soppressa, si sa solo che è in Tunisia, forse oggi si chiama Aïn-Djour, ma è solo un'ipotesi. Ma ne conosciamo il vescovo: monsignor Guerino di Tora, ausiliare di Roma. Senza spostarci troppo scopriamo invece che anche il minuscolo paesino di Aleria, in Corsica, con i suoi 2mila abitanti, ha un vescovo eletto, pur non essendo diocesi. E' monsignor Guido Fiandino, l' ausiliare di Torino.
Poco lontano, in Sardegna, il vescovo titolare di un'altra diocesi storica ma oggi soppressa, quella di Ottana in provincia di Nuoro, era monsignor Lorenzo Ghizzoni, reggiano, da poco nominato vescovo di Ravenna-Cervia. Sono tante altre le diocesi fantasma, che rimangono salde nella memoria storica cattolica, ma senza chiese e tanto meno senza fedeli. Ricordiamo alcune di quelle elencate nell'annuario pontificio e 'in mano' a sacerdoti italiani: Castello di Numidia oggi Henchir-Gastal nell'odierna Algeria (monsignor Antonio Di Donna, con incarico a Napoli); Satafi, ancora in Algeria sotto il vescovo ausiliare di Firenze Claudio Maniago; il vescovo delle introvabili Torri di Ammenia nel nord Africa, è Lucio Lemmo, con attuale incarico a Napoli. Le diocesi titolari della Chiesa cattolica sono poco più di 2000, in tutto il mondo, offerte come 'titolo onorario' per i prelati che ricoprono ruoli all'interno della Santa Sede oppure ai vescovi ausiliari. Vescovi nuovi con diocesi antiche e inesistenti. Questione di titoli.