Persone ben più preparate di me scriveranno e hanno già scritto della morte del cardinal Tonini. Io mi limiterò a un episodio. L' incontro all'Opera Santa Teresa, circa sei mesi, per l'arrivo a Ravenna del nuovo vescovo: Lorenzo Ghizzoni. Mentre monsignor Verucchi, il precedente vescovo, inseguito da telecamere e giornalisti, mostrava a Ghizzoni la struttura del Santa Teresa, al primo piano era raccolto in preghiera il cardinal Tonini. Nascosto nella cappella dell'edificio. Vestito di nero, magrissimo come è sempre stato e con la Bibbia riposta sulle gambe. Mi racconta un po' di sua madre e dell'insegnamento che gli ha lasciato: "E' dal di dentro che l'uomo nasce e nasce la realtà umana, quello che non viene dal di dentro...mmm (inclina la testa)... A me queste cose me le ha insegnate mia madre, cosa crede". Poi si blocca e perde l'equilibrio. Lo sorreggo, si rimette a sedere, in attesa della visita dei due vescovi: Verucchi, con la sua grande croce dorata al collo, e un solare Ghizzoni. L'incontro avviene nella cappella. Appena entrati i due monsignori Tonini li fissa uno accanto all'altro. Si rivolge a Ghizzoni: "Sei il doppio di me", e lui "Meglio se non ci pesiamo credo di essere anche di più". I due si trovano subito, tra affetto e battute.
Il nuovo vescovo: "Vedo che sta...benino". "Ma sì, noi giovani...", scherza il cardinale che poi riprende più seriamente a parlare "grazie per essere passato a Santa Teresa, è un luogo molto importante". All'Opera Santa Teresa risiedono i sacerdoti anziani e malati. Ghizzoni: " Non vengo da molto lontano, vengo da Reggio Emilia. Conosco un po' questo territorio...". Il cardinale solleva lo sguardo e con dito severo interrompe il vescovo: "Mmm...Reggio Emilia però è un po'...Deve sapere che in quella città ad un certo punto è uscito uno...che...mah... Ruini". (insegnante di teologia dello stesso Ghizzoni). Poi il saluto finale, sempre ironico, rivolto a Ghizzoni e Verucchi "Vedo che come corporatura...", "Una successione in linea", scherza Ghizzoni. I due monsignori escono (a pranzo, se vogliamo essere precisi).
Il cardinale resta nella cappella e mi dice "Sembra una persona limpida e serena e nello stesso tempo gioiosa ma impegnata. Anche se è di Reggio...". "Anche io sono reggiano". Sorride e riprende la Bibbia in mano.