La Lombardia si conferma la prima regione del nord per numero di reati contro l'ambiente: all'ottavo posto della classifica nazionale con oltre 1.600 reati, il 4,8% del totale nazionale, e con 1.442 persone denunciate, 100 in più rispetto all'anno scorso. Questi sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente presentato oggi.
La regione compie un vero e proprio balzo in avanti nella classifica nazionale relativa al ciclo illegale dei rifiuti, scalando dieci posizioni in soli due anni: quest’anno è quarta con 340 infrazioni (il 6,4% del totale nazionale). Tra le città lombarde Milano è in testa con 92 infrazioni accertate nel 2011, segue Bergamo con 64, Pavia con 42 e Varese 31. Se si analizzano, invece, i dati relativi solo alle violazioni dell'articolo 260 del Testo Unico dell'Ambiente, ovvero quello relativo all’organizzazione di traffici illeciti di rifiuti in cui la Lombardia si è resa protagonista come regione di partenza o solo di transito di questo giro criminoso, dal 2002, anno di introduzione della legge, i casi accertati nella nostra regione sono stati 62, le ordinanze di custodia cautelare 142, le persone denunciate 206 e le aziende coinvolte 83.
Il ciclo del cemento, in particolare quello del movimento terra, è il settore economico in cui la ‘ndrangheta detiene in Lombardia il primato assoluto. Abusivismo edilizio, appalti pubblici truccati, escavazioni illegali nei fiumi riempiono il campionario lombardo che per il 2011 ha registrato ben 344 reati, 455 persone denunciate e 23 sequestri, posizionando la Lombardia alla nona posizione nella classifica nazionale per le infrazioni legate al cemento.E per questo tipo di reati è la provincia di Sondrio quella dove sono state accertate il maggior numero di infrazioni: ben 113 nel 2011. Sale in classifica anche Varese che si posiziona seconda con ben 63 reati e al terzo posto c’è Bergamo con 51 casi.
Bella performance, quindi, da leggere con un'altra, fresca fresca di ieri, che colloca l'Italia al sessantanovesimo posto, a pari "demerito" con Ghana e Macedonia - ma in compenso con "un aggravamento progressivo" negli ultimi anni - nella classifica della corruzione percepita stilata da "Transparency International". Il "Corruption Perception Index" (CPI) del nostro Paese si è così attestato a 3.9 contro il 6.9 della media Ocse, su una scala da 1 a 10, dove 10 individua l'assenza di corruzione.