Notizie di poesia

Firenze, Via dei Georgofili, vent’anni. ‘Sia detto’ di Mario Luzi

VEDI IL VIDEO Maria Cassi in "Buio sangue" (con i versi di "Sia detto" letti dal poeta, da 6:25)

Mario Luzi

Firenze, 27 maggio 2013 – Da sempre la poesia di Mario Luzi ha saputo coniugare terrestre e celeste, visibile ed invisibile: versi, i suoi, che riproducono in fogge mirabili – trascoloranti dallo sconcerto e lo sgomento alla letizia, dalle interrogazioni più drammaticamente dubitanti alla certezza – una dizione incircoscritta del mondo, dell’esistente.

La poesia «nell’opera del mondo»: nella natura come nel farsi storico degli eventi. Un’unica appartenenza intima e umanamente incaricata che dà voce, nel mistero, alla volontà dell’universo a vivere e rivivere attraverso la «trasformazione», il «mutamento», e insieme all’inverarsi di un senso, a quell’adempiersi insindacabile e segreto che costituisce la sua legge profonda.

Memoria e storia vengono così ad assumere in Luzi significati di assoluto rilievo, mentre il tema civile del superamento dell’insensatezza di un «buio sangue» della violenza e della distruzione sfocia e si propaga nel più diffuso afflato verso l’universa compiutezza del cosmo.

In entrambi i casi, partecipando e ricordando, la sua poesia «tende a»: canta costantemente, pur nella rigorosa spietatezza degli accertamenti e delle condanne, su accorate tonalità di esortazione invocante, spesso di fermo ammonimento e di richiamo, ma anche su registri di nitida contemplazione, di intatta e superiore fiducia in quel «magma» che sovrintende alle vicende dell’uomo e del mondo.

Ha scritto il poeta: «Dramma e enigma: provo a isolare queste due parole. Non so se possono davvero riassumermi ma certo vi riconosco molto di me. Il sentimento creaturale con la sua suscettibilità di fronte alle pene e alle offese non è meno forte del giudizio e del senso storico dell’ingiustizia».

Una dizione sconfinata e appassionata, che di necessità porta con sé il tema civile. Ed è questa la cifra che vogliamo qui sottolineare, invitando a riconoscere in un’opera straordinaria come quella di Luzi tanti tragici eventi novecenteschi e di nuovo millennio: dalla Seconda guerra mondiale e i suoi orrori alla Guerra del Golfo poi ferocemente riaccesasi, da Praga al Vietnam, dall’assassinio Moro alle stragi – come quella fiorentina di Via dei Georgofili di cui ricorre oggi il ventennale –  che hanno funestato la recente storia italiana, alle oltranze cruente e quasi inimmaginabili del terrorismo su scala mondiale (vedi il post correlato, 11 settembre. Luzi e le torri altere).

Accadimenti con cui l’arte si incontra e si scontra, fornendo – proprio in questo suo umano non potersi sottrarre a necessità e insieme a un dono ricevuto prezioso come la parola – un’indicazione di valore etico ed educativo: una testimonianza e un pegno memoriale che valgono una continuità, un indirizzo, uno sguardo rivolto al futuro.

Il mondo è ancora insanguinato, il mondo è ancora al buio: «buio sangue». Ma «O anima del mondo / da tutto ferita, / da tutto risarcita…», risponde, perfettamente bilanciandosi tra sofferenza e ricompensa, dramma e speranza, un altro testo che Mario Luzi ci ha lasciato (Durissimo silenzio, in Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini).

Marco Marchi

Sia detto

Sia detta a te, Firenze,
questa amara devozione:
città colpita al cuore,
straziata, non uccisa;
unanime nell’ira,
siilo nella preghiera.
Vollero accecarti, essi,
della luce che promani,
illumina tu, allora,
col fulgore della collera
e col fuoco della pena
loro, i tuoi bui carnefici,
perforali nella tenebra
della loro intelligenza, scavali
nel macigno del loro nero cuore.
Sii, tra grazia e sofferenza,
grande ancora una volta,
sii splendida, dura
eppure sacrificale.
Ti soccorra la tua pietà antica,
ti sorregga una fierezza nuova.
Sii prudente, sii audace.
Pace, pace, pace.

Mario Luzi 

(da Sia detto, in L'opera poetica; la poesia fu pubblicata per la prima volta in "La Nazione", 8 giugno 1993)

Leggi il post correlato  11 settembre. Luzi e le torri altere

ARCHIVIO POST PRECEDENTI

Pasqua dei lavoratori. 1° Maggio con Pietro Gori (e con Giuseppe Verdi e Bernardo Bertolucci) , Le verità sociali. L' 'Addio a Lugano' di Pietro Gori, poeta anarchico , Era il maggio odoroso. Leopardi, 'A Silvia' , Anna e Mélanie. Le vite parallele di Valentino Ronchi , Versi immortali. 'Il cinque maggio' di Alessandro Manzoni , Compleanno Tagore (Calcutta, 6 maggio 1861). 'Il mio piccolo io' , La tensione e l'attesa. 'Dall'imagine tesa' di Clemente Rebora , I piedi tra i gladioli. 'L'addormentato della valle' di Arthur Rimbaud , Ricordare Aldo Moro. 'Acciambellato in quella sconcia stiva' di Mario Luzi , Premio Castelfiorentino. Lo 'speciale' a Roberto Vecchioni, il professore , 'Carpe diem'. L'attimo fuggente di Orazio , Ancora Cristina Campo. 'Amore, oggi il tuo nome' , Entrare nel silenzio. 'Verso il mare della dimenticanza' di Josif Brodskij , Il 'Padre nostro' di Pasolini , Anniversario Dickinson (Amherst, Massachusetts, 15 maggio 1886). 'Dopo un grande dolore' , Nuovo post per Daria (Menicanti) , L'aria natia. 'Trieste' di Umberto Saba , La voce del poeta, Montale, 'Mia vita, a te non chiedo...' , Bis! Gran concerto per Salvatore Di Giacomo. 'Era de maggio' , Compleanno Erri De Luca (Napoli, 20 maggio 1950). 'Due' , Dintorni della poesia. 'La terra nera' di Sandro Campani , Anniversario Victor Hugo (Parigi, 22 maggio 1885). 'Chiaro di luna' , Poesia della notte. Alcmane, 'Dormono le cime dei monti' , Tutta la notte ho dormito con te. 'La notte nell'isola' di Pablo Neruda , Cronache fiorentine. Versi per 'scoprire il mondo' , Di notte pensa a me. 'Esorcismo' di Evgenij Evtušenko

NOTIZIE DI POESIA 2012 , NOTIZIE DI POESIA gennaio 2013 , febbraio 2013 , marzo 2013 , aprile 2013

comments powered by Disqus