Blow up

Canzoniere/4 C’è una luce. There’s a light

Quegli archi lì e quel finale, scandito, poi urlato, un grido di dolore che si tramuta in speranza:”There’s a light”. C’è una luce. Anche quando il tunnel sembra infinito. Anche quando le giornate girano storte. Non battono pari. Anche quando la tua casa è a chilometri di distanza e a dividerti da lei e dagli […]

(A) quarant’anni da Nick Drake

Succede tutto in quegli anni lì. I Nirvana e gli Smashing Pumpkins servono ormai solo per pogare. Fine Novanta i Radiohead hanno ridisegnato le traiettorie del rock, anticipando che si può fare musica per struggersi anche senza chitarre. Ok Computer, ma la chitarra no, non toglieteci la chitarra. Gli effetti e le pedaliere le lasciamo […]

Morrissey (è) per sempre

Meglio iniziare dalla fine. Perché quando Morrissey canta “Everyday is like Sunday” e uno pensa a dove è cresciuto, Manchester, dove il cielo è sempre bigio, capisce anche perché ai tempi d’oro quella città dalle brume inglesi la ribattezzarono “Madchester”. C’è qualcosa di magico. Di folle. Morrissey ha provato a scappare. Ma se non ci […]

U2 e Thom Yorke, non è tutto bello ciò che è gratis

Gratis, o a gratis come dicono in alcune parti d’Italia, non si rifiuta nulla. Figuriamoci poi, nell’epoca del bulimico possesso, se si tratta di un disco, termine ormai desueto per definire quello che un tempo veniva chiamato un album. Ma la musica non puoi fartela piacere per forza. Anche se è gratis. Così, alzo la […]

CANZONIERE/2 Miss Misery tra Elliott Smith e Robin Williams

Lo sguardo basso. Assente. Imbraccia la chitarra e canta di una bottiglia di Johnny Walker, di Miseria. E’ vestito di bianco. Dovrebbe essere la sua notte più bella. Magnifica e indimenticabile. E’ la notte degli Oscar ed Elliott Smith vestito interamente di bianco è lì a cantare la canzone della colonna sonora di “Good Will […]

IL CANZONIERE/1 Questione di fede: la canzone di Gilberto Gil e Socrates

L’8 dicembre 1982, come mantenere una promessa canticchiando Gilberto Gil. Un po’ leggenda, un po’ verità. Più verità che leggenda, forse. Socrates sta per entrare in campo. Va a giocarsi la finale di ritorno del campionato paulista. Non si è mai visto un calciatore che fischietta prima di entrare e poi canta anche. C’è una […]

Ko de mondo, ovvero i Csi e la nazionale di Prandelli

Ferretti cantava: “Così vanno le cose, così devono andare. E se ci esalta fin troppo per una vittoria striminzita contro la controfigura dell’Inghilterra, ci si deprime fin troppo per un’uscita indecorosa dai mondiali ma annunciata almeno da dopo l’intervallo della partita contro l’Uruguay. Dunque assai prima dell’entrata scomposta di Marchisio, punita (in)giustamente con l’espulsione, e […]

Mondiali/2 I Pavement, la carriera e il Costarica

Career, career, career, career. Urlava così al microfono Stephen Malkmus. E l’ascoltatore distratto – compreso il sottoscritto – di una radio che gracchia “Cut your hair”, poteva anche cambiare il corso della suddetta canzone, pensando che l’uomo gridasse “Korea, korea, korea”. Un’assonanza o quasi. Funerea per il nostro calcio. La Corea del Sud – con […]

Mondiali/1 L’Italia di Prandelli tra epica, etica, etnica e pathos

1990: le notti magiche del mundial italiano e un disco che provava a saldare il passato col futuro in un gruppo che sarebbe mutato nel nome e anche nella sostanza. Quando esce “Epica, etica, etnica e pathos” la storia dei Cccp è ormai giunta al capolinea e ne sta per nascere un’altra. Ma in pochi […]

Beck e mister E, le convergenze parallele in musica

Non è un post su Beck. Il signor Hansen è soltanto un pretesto. Come il suo ultimo disco “Morning phase”, in cui sembra essere ripiombato nelle atmosfere di “Sea change” (2002), l’album che i biografi di Beck potrebbero riduttivamente definire il disco post Winona (Ryder si intende, visto che un paio di anni prima, nel […]

La nostalgia fa (sempre) Novanta

Non è la primavera. Anche se così potrebbe sembrare. Non è nemmeno colpa di un’irresistibile nostalgia nel vedersi, vent’anni fa, in sella a un Bravo, ascoltando “Smells like a teen spirit”. No, non è questione di odori. E’ questione di percezioni. Cos’è l’eternità – per dirla all’Ustmamò – se gli anni novanta erano tanto tempo […]

Kurt Cobain, l’autodistruzione di un idolo

Il mio articolo uscito oggi su Qn (il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno) a vent’anni dalla morte di Kurt Cobain Del cold case ha solo l’età: vent’anni esatti tra una decina di giorni o poco più (la notte tra il 4 e il 5 aprile 1994). E nonostante ci si ostini – pervicacemente o solamente […]